La memoria visiva

Cos'è la memoria?

Aggiornato: 25 Gennaio 2023

In maniera semplificata, possiamo dire che la memoria è la capacità di conservare le informazioni che acquisiamo nel corso della vita. La memoria ha molte caratteristiche in relazione alla durata e al tipo di materiale che viene ricordato.

Oggi parleremo solo della memoria visiva.

Attraverso la visione noi conosciamo il mondo che ci circonda. Tutte le informazioni che acquisiamo devono poi essere immagazzinate nel nostro sistema nervoso, per far sì che possano essere riutilizzate in futuro.

Come avviene la memorizzazione?

Le immagini che osserviamo vengono conservate per un breve lasso di tempo (pochi secondi) in quella che viene definita la memoria a breve termine.
In questo periodo avvengono delle rielaborazioni importanti per poter analizzare, catalogare, etichettare le immagini percepite. Possiamo paragonarla ad una lavagna sulla quale scriviamo degli appunti ma che poi cancelliamo completamente per scriverci sopra altre informazioni.
È definita anche memoria di lavoro.

Se le informazioni sono significative per la persona, queste immagini vengono trasferite in una memoria più duratura, la memoria a lungo termine. Ci sono immagini che possiamo ricordare per tutta la vita ed altre che dimentichiamo in poche ore.
Provate a fare un semplice esperimento.
Cercate di ricordare come era la disposizione del tavolo nel pranzo di due giorni fa. Probabilmente ricostruirete una immagine molto simile alla realtà, anche perché alcune situazioni si ripetono in modo abbastanza regolare. Ma se proviamo a ricordare quale automobile fosse parcheggiata vicino alla nostra stamattina probabilmente non ci riusciremo (anche se abbiamo prestato molta attenzione durante la manovra per non urtarla!).

Si dice che alcune persone abbiano una memoria fotografica. Questo termine venne coniato dai ricercatori Brown e Kulik nel 1977 quando, durante un esperimento, chiesero ai loro soggetti come avessero saputo della morte di John Kennedy.
Tutti avevano una percezione molto vivida del momento, come se lo stessero vedendo in quell’istante. Questo evidenzia come gli aspetti emotivi siano estremamente importanti per poter memorizzare correttamente una informazione visiva. È esperienza comune che alcuni stati emotivi riescano a rievocare alcune immagini particolari così come vedere una foto di un momento della nostra vita possa scatenare delle intense emozioni.

Cosa sono i problemi di memoria?

Chi afferma di avere problemi di memoria, spesso, ha soltanto difficoltà nel recuperare l’informazione presente nel proprio bagaglio di immagini. In questo caso è come avere tanti oggetti accumulati in maniera disordinata dentro una stanza. Sappiamo che il cacciavite c’è, da qualche parte, ma non riusciamo a trovarlo. Il problema inverso è quando abbiamo ben nitida l’immagine ma non riusciamo a ricordarne il nome.

In entrambi i casi può bastare un piccolo suggerimento, una caratteristica dell’immagine o l’iniziale del nome per aiutarci a recuperare il materiale in memoria, dimostrando in questo modo che l’immagine era presente.

(Esistono comunque anche delle situazioni patologiche in cui il processo di memorizzazione è compromesso, spesso in conseguenza di danni cerebrali.)


Come possiamo migliorare la nostra memoria?

Per migliorare la nostra capacità di memorizzazione dobbiamo imparare a catalogare e a classificare le informazioni che stiamo osservando. Questo processo attivo avviene anche attraverso l'associazione con etichette verbali. Dare un nome ad una cosa osservata ci consente di ricordarla più facilmente. Anche attraverso l’integrazione con le sensazioni tattili riusciamo a rendere più stabile il nostro ricordo. Ma non solo, con queste informazioni aggiuntive riusciamo a recuperare più facilmente l’informazione in memoria. Ciò che invece non migliora la memorizzazione è la semplice ripetizione passiva. Ripetere una poesia distrattamente, guardare centinaia di volte un’immagine senza prestarvi attenzione non consente di memorizzare correttamente l’informazione.

Ci possiamo fidare della nostra memoria visiva?

In generale direi di sì ma dobbiamo essere consapevoli che la nostra memoria visiva non è uno strumento sempre assolutamente attendibile. Ci sono studi sui testimoni oculari che hanno evidenziato come la le caratteristiche salienti dell'immagine sono modificate in relazione allo stato emotivo del soggetto e alle modalità con sui viene intervistato.
Le persone che hanno assistono ad un certo tipo di eventi possono ricordare particolari delle immagini completamente differenti fra loro.

E adesso un esperimento

Non guardate in alto verso il titolo di questo articolo. Probabilmente ricorderete che sotto al titolo c’è un disegno di un oggetto molto comune. Provate a prendere carta e penna e disegnate a memoria ciò che ricordate di questa immagine.

Adesso confrontate le due immagini: molte persone a cui proponiamo questa prova riescono a disegnare l’oggetto, ma spesso è solo una loro rappresentazione mentale di quell’oggetto nella vostra memoria.

Se ritenete che questa prova sia stata troppo difficile e pensate che “nessuno guarda una figura sotto al titolo di un post” provata a fare il

Secondo esperimento

Disegnate un oggetto che conoscete benissimo e che avete visto e toccato migliaia di volte: una moneta da 50 Centesimi di euro.

Guardate l'immagine che avete creato. Mancano numerosi particolari ed alcuni sono disposti in modo impreciso nello spazio. Non avete mai avuto alcun problema a riconoscerla quando vi è capitata tra le mani ma, in realtà, non l’avete mai veramente osservata.
Non preoccupatevi, è una esperienza comune!

In un prossimo articolo vedremo come migliorare la memoria.

Per chi volesse approfondire, suggerisco i libri “La memoria umana. Teoria e pratica” di Alan Baddeley e edito “il Mulino”. Anche se non è un libro recentissimo presenta un quadro della memoria completo ma con un linguaggio molto fluido e comprensibile.

Credits to Alessandra Loreti



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