Visione e Postura

Per comprendere le correlazioni che esistono tra visione e postura partiamo da due defnizioni
fondamentali.

Aggiornato: 11 Gennaio 2022

La visione è il processo che estrae ed integra le informazioni acquisite dall’ambiente attraverso vari canali sensoriali, primariamente la vista ma anche propriocezione, udito, tatto (ecc...), consentendo all’individuo di interagire efficacemente con il mondo esterno.
La postura è la posizione del corpo umano nello spazio e la relativa relazione tra i suoi segmenti corporei che risulta determinata da numerosi input.
Gli esseri umani assumono delle posture specifiche per contrastare l’effetto della forza di gravità con il minor dispendio energetico e la massima efficienza. La postura ottimale ci consente quindi una migliore deambulazione ed una più facile esecuzione delle nostre attività quotidiane. Per ottenere ciò, occorre che il corpo sia allineato correttamente. Una buona postura deve essere mantenuta sia quando siamo seduti sia quando siamo in piedi, qualunque sia l’attività che stiamo svolgendo.
Questo equilibrio tra i vari distretti del nostro corpo dipende da numerosi fattori: posizione dei piedi, occlusione mandibolare, sistema vestibolare, aspetti psico-emotivi e, soprattutto, visione.
La visione determina la postura in quanto è il principale canale sensoriale che ci pone in contatto con la realtà. Ed è attraverso la visione che riusciamo ad effettuare movimenti fini e coordinati. Alcuni aspetti della visione sono prevalenti nel determinare le risposte posturali delle persone. Le forie sono delle deviazioni latenti degli assi visivi, una sorta di strabismo che è però mantenuto nascosto da uno sforzo dei muscoli che muovono gli occhi.
Questo continuo sforzo risulta facilitato se alziamo o abbassiamo la testa. Il compenso del capo è spontaneo, automatico e quindi non controllabile volontariamente ma ciò produce uno spostamento del centro di gravità del corpo. Di conseguenza tutti i distretti articolari devono riadattarsi ad un nuovo equilibrio, necessario ma meno efficiente. Occorre dire che le forie sono praticamente presenti in tutte le persone e possono essere modificate quando si cambiano le correzioni oftalmiche. Un nuovo occhiale, con cui riusciamo a vedere più nitidamente, può essere non confortevole proprio per la catena di modificazioni che può indurre.
Quando poi si è in presenza di strabismo, in cui la deviazione degli assi visivi è manifesta, i compensi sono anche più ampi e spesso comportano anche delle rotazioni o delle inclinazioni della testa (PAC Posizioni anomale del Capo). Nei bambini questo può essere una causa scatenante di problemi alla colonna vertebrale. L’utilizzo di smartphone e computer ha modificato molto anche le nostre abitudini di lavoro. Quando utilizziamo questi strumenti la posizione che assume la testa non è più naturale ma deve adattarsi al device. Con gli smartphone tendiamo ad abbassare molto il capo mentre con il monitor del pc la posizione è più eretta. Se utilizziamo un occhiale, soprattutto se abbiamo superato i 40 anni ed è già comparsa la presbiopia, è importante che l’assestamento sul viso sia
ottimale. Anche una lieve inclinazione può attivare dei movimenti compensatori del capo. Per questo motivo è opportuno che l’occhiale venga controllato regolarmente presso il proprio centro ottico per verifcare che abbia mantenuto le caratteristiche originali di quando è stato approntato.

Fonte "Dott. Marco Orlandi", psicologo, optometrista.

Marco Orlandi, dopo il diploma di ottico e la successiva qualifica in optomentria, apre un’attività commerciale nel centro storico di Roma. Successivamente si laurea in psicologia sperimentale ed approfondisce le tematiche delle funzioni percettive, soprattutto dell’età evolutiva. È stato relatore in numerosi congressi di neuropsicologia ad ha svolto attività di docente sia presso le Università della Sapienza, Tor Vergata, LUMSA. È stato anche docente presso numerosi corsi ECM in Italia. Per conto di primarie aziende oftalmiche ha tenuto seminari sulle tematiche della visione. Svolge attività clinica presso il Centro Ricerche sulla Visione che ha fondato nel 2008 proprio per trasferire nella ricerca le proprie esperienze con i pazienti.

Centro Ricerche sulla Visione:

Presso il CRV viene svolta attività di valutazione delle funzioni visuo-percettivo-motorie grazie alla collaborazione di vari professionisti, dall’optometrista all’oculista. Inoltre viene svolta anche attività di riabilitazione visiva, ortottica e/o funzionale. Il CRV organizza corsi di formazione, ECM e non, per professionisti sanitari. Il CRV è sede di tirocinio in convenzione con Roma Tre ed accoglie ricercatori e tesisti anche di altre facoltà.
https://crvisione.it



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