Distorsioni spaziali delle lenti

Aggiornato: 17 Novembre 2023

Le dimensioni percepite di un oggetto si modificano in relazione all'occhiale che stiamo utilizzando. Le lenti oftalmiche, oltre a correggere difetti visivi modificando il fuoco del sistema diottrico complessivo dell’occhio, producono delle variazioni sulle dimensioni percepite del mondo che osserviamo. Incidono anche sulle dimensioni del campo visivo periferico.

In particolare le lenti positive quelle che utilizziamo per la correzione dell'ipermetropia e della presbiopia tendono ad ingrandire l'immagine ma producono anche un restringimento del campo visivo. Il fenomeno inverso si verifica con le lenti negative che vengono utilizzate per la correzione della miopia. Le lenti cilindriche o toriche per l'astigmatismo inducono delle variazioni asimmetriche in relazione all'asse della componente cilindrica.

Di questi fattori occorre tenere conto nel momento in cui si verificano delle modificazioni refrattive che necessitano della variazione della gradazione dell'occhiale in uso. Non è raro, infatti, che le persone che sono costrette ad aumentare la correzione miopica riferiscano una situazione di rimpicciolimento degli oggetti nel mondo reale. Si modifica anche la percezione di se stessi. Valutando il pavimento più lontano, in quanto vediamo tutto più piccolo, è naturale la sensazione di essere diventati più alti.

Un fenomeno assolutamente analogo si osserva con le lenti positive. Tutto ciò può incidere su persone particolarmente sensibili, anche su postura e soprattutto deambulazione. Anche alla guida una consapevolezza differente delle distanze può essere importante. Quando siamo al volante la conoscenza degli spazi è legata prevalentemente alle dimensioni percepite degli altri veicoli sulla strada. Possiamo notare che molti specchietti retrovisori, che sono costruiti con una superficie non piana ma curva per aumentare il campo visivo laterale producono un simile effetto di modificazione di contrazione delle dimensioni che può essere interpretato come una maggiore distanza dell'ostacolo. Per questo motivo su questi retrovisori è inciso un chiaro avvertimento del fatto che ciò che stiamo osservando potrebbe non coincidere con la realtà oggettiva in termini di distanza.

Un altro effetto indotto dalla gradazione delle lenti oftalmiche è quello della modificazione del campo visivo periferico. Le lenti negative creano una dilatazione del campo percettivo periferico mentre con le lenti positive si evidenzia una compressione che può portare ad una ridotta perdita anulare periferica. Per questo motivo anche la scelta della montatura deve essere pensata in funzione della correzione e delle attività prevalenti del cliente del cliente.

L’entità di tutti questi fenomeni è legata in massima parte al potere diottrico delle lenti. Tuttavia anche la forma delle superfici e lo spessore delle lenti contribuiscono a produrre tali variazioni.

Per ridurre gli effetti indesiderati sono state introdotte nuove tecnologie costruttive, con lenti a geometria asferica. Inoltre oggi sono disponibili nuovi materiali ad alto indice di rifrazione maggiore che consentono la costruzione delle lenti con spessori ridotti.

Fonte "Dott. Marco Orlandi", psicologo, optometrista.

Marco Orlandi, dopo il diploma di ottico e la successiva qualifica in optomentria, apre un’attività commerciale nel centro storico di Roma. Successivamente si laurea in psicologia sperimentale ed approfondisce le tematiche delle funzioni percettive, soprattutto dell’età evolutiva. È stato relatore in numerosi congressi di neuropsicologia ad ha svolto attività di docente sia presso le Università della Sapienza, Tor Vergata, LUMSA. È stato anche docente presso numerosi corsi ECM in Italia. Per conto di primarie aziende oftalmiche ha tenuto seminari sulle tematiche della visione. Svolge attività clinica presso il Centro Ricerche sulla Visione che ha fondato nel 2008 proprio per trasferire nella ricerca le proprie esperienze con i pazienti.

Centro Ricerche sulla Visione:

Presso il CRV viene svolta attività di valutazione delle funzioni visuo-percettivo-motorie grazie alla collaborazione di vari professionisti, dall’optometrista all’oculista. Inoltre viene svolta anche attività di riabilitazione visiva, ortottica e/o funzionale. Il CRV organizza corsi di formazione, ECM e non, per professionisti sanitari. Il CRV è sede di tirocinio in convenzione con Roma Tre ed accoglie ricercatori e tesisti anche di altre facoltà.

https://crvisione.it

Credits to Alessandra Loreti



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