La vista è così importante che l’uomo, nel corso dell’evoluzione, ha perso alcuni geni della percezione degli odori “scambiandoli” con altri che hanno reso la vista più efficace e precisa. Un bambino nasce quasi cieco, e solo col passare delle settimane sente formarsi piano piano il senso che gli permetterà di leggere il mondo. Distinguerà i contorni delle figure, poi a seguire un oggetto in movimento, ma solo a 8 mesi avrà il controllo completo dei muscoli che muovono gli occhi. Il riconoscimento dei colori si completerà solo a tre anni. Con poche settimane di vita, di rado un neonato riesce a mettere a fuoco un oggetto, e una delle prime immagini che gli appare chiara davanti agli occhi è il volto della madre che lo allatta. Lo sapevi?
DALL'OGGETTO ALL'IMMAGINE
Il percorso che un’immagine compie dentro di noi prima che riusciamo a vederla assomiglia a un giro su una giostra: entra nell’occhio e poi si ribalta, si scompone in mille pezzi e infine arriva nel cervello, dove cellule e neuroni la ricompongono, come in un complicato puzzle. Vediamo come...Tutte le cose che vediamo nascono dai raggi di luce che entrano nell’occhio, attraversano la cornea e il cristallino, e vengono deviati sulla retina. Scomponiamo tutte questo processo per punti, in modo da comprendere meglio la vista umana!
LA CORNEA
Si tratta della parte più esterna dell’occhio, una membrana trasparente che si ossigena al contatto con l’aria ed è protetta dalle lacrime. Qui le immagini ricevono una prima messa a fuoco.
LA PUPILLA
È il puntino nero al centro dell’occhio, funziona come il diaframma di una macchina fotografica: insieme all’iride (il cerchio colorato che la circonda) si dilata per fare entrare più luce nelle situazioni buie, mentre si restringe in caso di troppa luminosità.
IL CRISTALLINO
L’immagine giunge poi al cristallino, che assomiglia a una vera lente ed è capace di modificare la sua curvatura grazie all’azione del muscolo ciliare, variando così la messa a fuoco in base alla distanza dell’oggetto osservato: più è vicina la cosa che stiamo guardando, maggiore è lo sforzo compiuto dal cristallino. Ecco perché, ad esempio, passare troppo tempo davanti al computer può portare la miopia e costringerci a indossare gli occhiali.
LA RETINA
Però è sulla retina, una membrana sensibile situata in fondo all’occhio, che si formano le immagini così come le vediamo, dopo essere arrivate invertite dal cristallino. La retina è formata dai coni e i bastoncelli, milioni di cellule che servono a convertire gli stimoli luminosi in stimoli nervosi. Sono i coni che ci permettono di vedere chiaramente un’immagine e di percepirne i colori. I bastoncelli invece hanno una funzione complementare, servono a correggere l’immagine in situazioni di poca luce, come una stanza buia o quando camminiamo di sera in una strada poco illuminata.
IL NERVO OTTICO
Dopo essere stata decifrata sulla retina, l'immagine arriva al nervo ottico che, attraverso i neuroni, porta gli stimoli in una zona del cervello chiamata diencefalo. Qui gli stimoli vengono distribuiti alle diverse zone della corteccia cerebrale, dove una di queste, chiamata area 17, è la tappa finale della visione: si trova nel lobo occipitale, in corrispondenza della nuca.